Capitolo Undicesimo. L'algoritmo e la persona tra una 'riforma di sistema necessitata' e un'interpretazione eticamente orientata
Autor | Remo Trezza |
Páginas | 281-285 |
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I dIrIttI della persona tra “tecnIche” e “I ntellIgenze” artIfIcIalI.
casI, questIonI, prospettIve
CApITOLO uNDICEsImO
L’ALGORITmO E LA pERsONA TRA uNA “RI FORmA DI sIsTEmA
NECEssITATA” E uN’INTERpRE TAZIONE ETICAmENTE ORIEN TATA
1. cOnsideraziOni alla luc e delle risOluzi Oni del parlaMentO
eurOpeO del 20 OttObre 2020 e del 20 gennaiO 2021
Il 20 ottobre 2020 rappresenta una data importante per l’arricchimento
del dibattito relativo alla trilogia “intelligenza articiale-diritto-etica”. Il
Parlamento europeo, infatti, ha emanato una Risoluzione inerente i risvolti
etico-giuridici delle nuove tecnologie, tra le quali rientrano a pieno titolo i
sistemi di intelligenza articiale e i sistemi robotici. Rispetto al dibattito aperto
in tema di scissione tra “variabili algoritmiche” e “valori giuridici”, sembra
che il Parlamento europeo sia andato nell’ottica della tesi da me propugnata
anzitempo. Le variabili algoritmiche, infatti, vanno introiettate con i valori
giuridici. Questo compito spetterà, come detto a più riprese, all’homo juridicus,
il quale avrà l’onere di riferirle all’homo informaticus afnché possa rendere la
macchina “eticamente agente”.
Il Parlamento ha ritenuto, per tale ragione, che qualsiasi nuovo quadro
normativo in materia di I.A. che preveda obblighi giuridici e principi etici
per lo sviluppo, la diffusione e l’utilizzo dell’intelligenza articiale, della
robotica e delle tecnologie correlate dovrebbe rispettare pienamente la Carta
dei diritti fondamentali dell’U.E. e rispettare di conseguenza la dignità
umana, l’autonomia e l’autodeterminazione dell’individuo, impedire i danni,
promuovere l’equità, l’inclusione e la trasparenza, eliminare le distorsioni
e la discriminazione, anche per quanto riguarda le minoranze, e rispettare
i principi della limitazione degli effetti esterni negativi nelle tecnologie
utilizzate, della “spiegabilità” delle tecnologie e la garanzia che le tecnologie
siano al servizio delle persone e non siano intese a sostituirle o a decidere
per loro, con il ne ultimo di accrescere il benessere umano di ognuno.
Questa riessione, parte del testo della Risoluzione, sembra ulteriormente
avallare la tesi per cui la macchina potrà soltanto svolgere una funzione
“servente” all’uomo, in un’ottica di completa umanizzazione della macchina
e non di disumanizzazione dell’uomo1. Non solo! Bisognerà che la macchina
1 Si legge, infatti, nella Risoluzione, a conferma della tesi su esposta, quanto segue: “ritiene
che l’intelligenza articiale, la robotica e le tecnologie correlate debbano essere commi-
surate alle esigenze umane, in linea con il principio secondo cui il loro sviluppo, la loro
diffusione e il loro utilizzo dovrebbero sempre essere al servizio degli esseri umani e mai
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